Le stelle avevano soltanto un compito,
insegnarmi a leggere:
ho una lingua nel cielo
e una sulla terra.
Mahmud Darwish (1941-2008),
“Arrangiamenti poetici” da “Perché hai lasciato il
cavallo alla sua solitudine?”, 1995
Milano, 16 settembre 2021. Starry Worlds è un progetto inedito ideato da miart in occasione della Milano Art Week e che prosegue nell’intento di rivolgere una particolare attenzione alla parola poetica interpretata come forma di linguaggio universale, utile a promuovere lo sbocciare di nuove forme di comunicazione tra tutti i soggetti che da sempre animano la fiera e la settimana dell’arte milanese.
Questo percorso ha preso forma sin dal titolo scelto per la venticinquesima edizione di miart, Dismantling the silence – dall’omonima raccolta di versi del poeta statunitense di origine serba Charles Simić, a cinquant’anni dalla sua pubblicazione –, a cui è seguito l’utilizzo di altre citazioni per accompagnare il progressivo svelamento e la comunicazione dei contenuti dalla fiera: da Blossoming of trust, espressione tratta da una poesia di Moira Egan, a Dwell in possibility, verso preso in prestito da Emily Dickinson.
L’interesse per i frammenti poetici si è poi sviluppato ulteriormente in una serie di iniziative volte a valorizzare nuovi dialoghi tra passato e presente, storia e sperimentazione, tra cui And flowers / words – titolo tratto ancora una volta dagli scritti di Charles Simić –, una serie di conversazioni sulla poesia che si sono tenute a cadenza settimanale sui canali digitali di miart e che hanno visto la partecipazione di numerose personalità del mondo artistico e culturale italiano: da Chiara Costa a Luca Lo Pinto, da Lorenzo Giusti a Moira Egan, da Sergio Ricciardone a Emanuele Trevi, da Cristiana Perrella a Massimiliano Gioni, da Mariangela Gualtieri a Luca Cerizza.
L’ultima di queste iniziative è Starry Worlds, che trae ispirazione e titolo dalla poesia For Memory (1981) della poetessa americana Adrienne Rich, e in particolare dai versi:
freedom is daily, prose-bound, routine
remembering. Putting together, inch by inch
the starry worlds. From all the lost collections.
Animata dal desiderio di “mettere insieme, pezzo dopo pezzo, i mondi stellari”, miart ha coinvolto numerose realtà milanesi chiedendo agli artisti protagonisti delle mostre di settembre di condividere versi, citazioni e frammenti di poesie significativi o influenti per il loro lavoro. Questa antologia-costellazione sarà presentata all’interno di miart digital a partire da lunedì 13 settembre, in quella che sarà a tutti gli effetti una mappa poetica della città di Milano.
Gli artisti coinvolti nel progetto sono: Maurizio Cattelan per Pirelli Hangar Bicocca, Simon Fujiwara per Fondazione Prada, Alessandro Pessoli per i Chiostri di Sant’Eustorgio, Nairy Baghramian per Fondazione Furla, Zehra Dogan per PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Adrian Paci per ArtLine, Elisabetta Benassi per Fondazione Adolfo Pini, Simone Fattal per Fondazione ICA, Corrado Levi per Triennale Milano, Vincenzo Agnetti per Archivio Vincenzo Agnetti e Tõnu Kõrvits per MiTo Settembre Musica.
Maurizio Cattelan, protagonista di Breath Ghost Blind presso Pirelli HangarBicocca ha deciso di condividere alcuni versi del poeta curdo-siriano Golan Haji (1977), che ben riassumono lo spirito della sua mostra. L’artista ha scelto un estratto di Haji anche per il catalogo dell’esposizione: un passaggio in prosa in cui restituisce una lettura inedita della figura del mendicante e di quella del cane – centrali nel suo nuovo progetto – accostando due personalità chiave nella letteratura antica: il poeta e letterato arabo Al-Maarri e il cantore greco Omero.
Anche Simon Fujiwara, presente in Fondazione Prada con la mostra Who the Bær, ha proposto a sua volta un accostamento, in questo caso meno tradizionale. A detta dello stesso artista, infatti, le due principali fonti di ispirazione linguistica per il suo lavoro sono William Shakespeare e Winnie the Pooh, entrambi rivendicati strenuamente come autori di poesia.
Alessandro Pessoli, che porta il progetto Testa Cristiana ai Chiostri di Sant’Eustorgio, ha invece proposto gli ultimi versi di The Wast Land di T.S. Eliot, in cui viene ben esemplificata la tecnica del poeta. Nelle parole di Pessoli, Eliot “ha un modo di comporre molto simile al mio: il costruire su schegge e rovine, l’accostamento di tempi e origini distanti fra loro ma significanti. Credo che questa sia la realtà dell’arte, il suo continuo riconnettere le esperienze umane attraverso il tempo e le culture”.
Nairy Baghramian – che per la terza edizione delle Furla Series di Fondazione Furla porta il suo Misfits alla GAM - Galleria d'Arte Moderna–, Zehra Dogan – al PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea con The Time of the Butterflies – e Adrian Paci –il cui progetto Rudere inaugura la nuova stagione della Artline nel parco di Citylife – hanno proposto ciascuno una poesia a cui sono particolarmente legati: rispettivamente, Autobiographia Literaria dell'americano Frank O'Hara, Lettere di un uomo chiuso in cella d'isolamento Ankara dello scrittore turco Nazim Hikmet, e Il Bambino, della poetessa albanese Ledia Dushi.
Elisabetta Benassi, alla Fondazione Adolfo Pini con “Lady and Gentlemen”, ha invece voluto portare ad esempio un personaggio seminale del mondo dell’arte, sottolineando ancora di più il legame tra linguaggio visivo e linguaggio poetico, scegliendo l’emblematico titolo di un’opera di Mario Merz.
Simone Fattal per Fondazione ICA ha scelto di trarre ispirazione da un personaggio mitologico, Lino, suonatore di lira nonché maestro di musica di Ercole e Orfeo, citando un frammento di tredici versi tratto da On The Nature of the World di Giovanni Stobeo.
A contestualizzare la mostra Allusioni Iperformali di Carlo Mollino presso Triennale Milano ha invece contribuito l’artista, architetto e scrittore Corrado Levi, che ha suggerito una frase, molto poetica, dettagli dallo stesso Mollino in Facoltà a Torino. “Questa frase è stata un’indicazione di vita” ha detto in proposito Levi “mi ha accompagnato nella mia lunga militanza nei gruppi di autocoscienza gay – dove ho imparato a essere ricettivo e mai a impormi come autorità – è stato un faro nel mio modo di insegnare nell’architettura, lasciando che ogni studente esprimesse sé stesso.”
Non poteva poi mancare in questa antologia Vincenzo Agnetti, poeta-artista milanese per eccellenza e antonomasia, e presente con una nuova iterazione della sua La macchina drogata presso l’Archivio Vincenzo Agnetti. In suo onore, con la figlia Germana Agnetti, sono stati scelti i versi iniziali di una delle sue più significative raccolte, Machiavelli 30.
Infine, la sinergia e la coincidenza temporale tra miart e MiTo Settembre Musica ha portato alla scelta di includere anche un concerto – La luce, il mattino al Teatro Dal Verme il 19 settembre – dove il compositore estone Tõnu Kõrvits propone un potente ciclo per coro e archi su testi di Cesare Pavese. Per omaggiarlo è stata scelta la poesia di Pavese In the morning you always come back a cui il concerto si ispira per il titolo.
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I CONTRIBUTI POETICI
miart x Fieramilanocity:
Mahmud Darwish (1941-2008), “Arrangiamenti poetici” da “Perché hai lasciato il cavallo alla sua solitudine?”, 1995
Le stelle avevano soltanto un compito,
insegnarmi a leggere:
ho una lingua nel cielo
e una sulla terra.
Adrian Paci x ArtLine:
Ledia Dushi (1978), “The Child”, nella traduzione in inglese di Robert Elsie, 1999
The child
Stood alone
In the meadow
Hidden
Behind the homes,
Half-asleep,
With brown eyes
Like the bark
Of a dead tree…
His face
Leaning
Between his shoulders.
Maurizio Cattelan x Pirelli HangarBicocca:
Golan Haji (1977), "Mr. Nobody Listening to His Own Story at The Court of King Alcinous”, nella traduzione in inglese di Golan Haji e Stephen Watts, da “A Tree Whose Name I Don't Know”, 2017
The eye is a slave of what it sees.
Your fear blinded you,
my blindness set me free.
Nairy Baghramian x Fondazione Furla (GAM):
Frank O’Hara (1926–1966), “Autobiographia Literaria”, da “The Collected Poems of Frank O'Hara”, 1995
When I was a child
I played by myself in a
corner of the schoolyard
all alone.
I hated dolls and I
hated games, animals were
not friendly and birds
flew away.
If anyone was looking
for me I hid behind a
tree and cried out "I am
an orphan."
And here I am, the
center of all beauty!
writing these poems!
Imagine!
Zehra Dogan x PAC | Padiglione d'Arte Contemporanea:
Nazim Hikmet (1902-1963), da “Lettere di un uomo chiuso in cella d'isolamento Ankara”, 1938
Oggi è domenica.
Oggi mi hanno lasciato uscire al sole, ed è la prima volta.
E per la prima volta nella vita sono rimasto immobile
sorpreso di quanto il cielo sia lontano,
e blu
e immenso.
Poi mi sono seduto sulla terra con rispetto,
la schiena contro il muro.
Adesso niente scherzi,
né lotta e libertà, e non mia moglie.
La terra, il sole ed io...
Sono un uomo felice.
Simon Fujiwara x Fondazione Prada:
William Shakespeare (1564-1616), Atto III, Scena II de “La Tempesta”, 1612, nella traduzione dall'inglese di Diego Angeli, 1911
Non avere timor: l’isola è piena
di rumori e di dolci arie che danno
piacere e non fan male. Qualche volta
di ben mille strumenti odono il rombo
le orecchie mie: qualche altra volta sento
voci, che se mi sveglio dopo un lungo
sonno, mi fan riaddormentare e allora
mi sembra di veder sognando nubi
che squarciandosi mostran gran ricchezze
pronte a piovermi addosso, tanto che
se allora mi svegliassi, piangerei
per sognare di nuovo.
Winnie the Pooh (A. A. Milne, 1882-1956)
What’s wrong with knowing what you know now and not knowing what you don’t know until later?”
Simone Fattal x Fondazione ICA:
Versi attribuiti da Giovanni Stobeo (V secolo d.C.) a Lino, personaggio della mitologia greca, nato dall'unione tra Apollo e la musa Urania e considerato l'ideatore della melodia.
So through discord all things are steered through all.
From the whole are all things, all things form a whole,
all things are one, each part of all ,all in one;
For from a single whole all these things came,
and from them in due time will one return,
that's ever one and many...
Often the same will be again, no end
will limit them, ever limited...
For so undying death invests all things,
all dies that's mortal, but the substrate was
and is immortal ever, fashioned thus,
yet with strange images and varied form
will change and vanish from the sight of all.
Alessandro Pessoli x Chiostri di Sant’Eustorgio:
T.S. Eliot (1888–1965), ultimi versi di “The Waste Land”, 1922, nella traduzione di Angelo Tonelli, 1995
Sedetti sulla riva
a pescare, dietro di me l’arida pianura
riuscirò finalmente a fare ordine nelle mie terre?
London Bridge sta cadendo sta cadendo sta cadendo
Poi s'ascose nel foco che gli affina
Quando fiam uti chelidon - O rondine rondine
Le Prince d'Aquitaine à la tour abolie
con questi frammenti ho puntellato le mie rovine
Why then Ile fit you. Geronimo è impazzito di nuovo.
Tõnu Kõrvits x MiTo Settembre Musica (Teatro Dal Verme):
Cesare Pavese (1908-1950), “In the morning you always come back” da “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, 1950
Lo spiraglio dell'alba
respira con la tua bocca
in fondo alle vie vuote.
Luce grigia i tuoi occhi,
dolci gocce dell'alba
sulle colline scure.
Il tuo passo e il tuo fiato
come il vento dell'alba
sommergono le case.
La città abbrividisce,
odorano le pietre
sei la vita, il risveglio.
Stella sperduta
i>nella luce dell'alba,
cigolio della brezza,
tepore, respiro
è finita la notte.
Sei la luce e il mattino.
Elisabetta Benassi x Fondazione Pini:
Mario Merz (1925, 2003), titolo di un’opera, 1962 - 1978
Vento preistorico dalle montagne gelate.
Corrado Levi x Triennale:
Carlo Mollino (1905 -1973), frase rivolta a Levi un giorno in Facoltà a Torino.
Corrado, ricordati che io sono un vettore non una forza.
Vincenzo Agnetti x Archivio Vincenzo Agnetti:
Vincenzo Agnetti (1926-1981), da “Machiavelli 30”, 1978
Emarginati di tutto il mondo
unitevi e raccontatevi
senza parole
come si fa coi dolori estremi
seguendo le immagini
tracciate dai riferimenti
fra centro e campo
…
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Ufficio stampa miart:
Lara Facco: T +39 02 36565133 / M. +39 349 2529989 / lara@larafacco.com
Claudia Santrolli: M. +39 339 7041657 / claudia@larafacco.com
Ufficio stampa Fiera Milano:
Rosy Mazzanti: T +39 0249977324 / rosy.mazzanti@fieramilano.it
Elena Brambilla: T +39 0249977939 / elena.brambilla@fieramilano.it